La polizia locale ha arrestato un centinaio di persone in seguito allo scoppio del terremoto in Turchia per il crollo di edifici abusivi.
In seguito al terremoto verificatosi in Turchia sono state arrestate oltre 100 persone per il crollo degli edifici costruiti in maniera abusiva. Le forze dell’ordine hanno condotto l’operazione nei confronti di numerosi costruttori edili sospettati di avere violato le normative edilizie del Paese.
Nel frattempo continuano le operazioni di soccorso per recuperare eventuali superstiti dalle macerie. Anche le squadre dei vigili del fuoco italiane si sono recate al confine tra Siria e Turchia per aiutare con le operazioni di soccorso.
L’indagine
Un’inchiesta ha fatto emergere la presenza di alcune persone sospette di non aver rispettato le norme edilizie imposte dalla Turchia. La notizia è stata riportata dai media locali. In seguito ai terremoti verificatisi nel 1999, in Turchia sono state emanate delle norme atta alla regolamentazione della costruzione di edifici all’interno del Paese. In questo senso i costruttori sono tenuti a rispettare i requisiti necessari per la protezione antisismica.
Alla luce di quanto scoperto, il ministro della Giustizia ha autorizzato 150 “unità investigative” ad indagare “sui crimini legati al terremoto”. Adesso i “costruttori e i responsabili” del crollo degli edifici rischiano di essere chiamati in causa e dover scontare, oltre ad una possibile pena detentiva, anche una sanzione amministrativa.
Tra gli imprenditori arrestati ritroviamo anche Mehmet Yasar Coskun. Sarebbe responsabile della costruzione di un condominio di lusso. La struttura possiede 12 piani ed un totale di 250 appartamenti, ed è situato nella provincia di Hatay. Questa zona, in seguito al terremoto, risulta essere completamente distrutta.
